Principio di indeterminazione del Venture Capital

Scudo con testa di Medusa è un dipinto realizzato circa nel 1598 dal pittore italiano Michelangelo Merisi detto Caravaggio, conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.

In meccanica quantistica, il Principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce che:

Nell’ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso

Werner Karl Heisenberg, 1942

Questo Principio ci dice che, pur conoscendo le leggi naturali, non è possibile conoscere a priori quali saranno effettivamente gli sviluppi di un sistema nello spazio e nel tempo – cioè nel futuro.

Allo stesso tempo, il Principio pone il problema della misurabilità: misurare significa interferire con il sistema e più precisa è la misurazione, maggiore è l’interferenza applicata. 

Misurando, si farà propendere il risultato in un verso anziché in un altro.

Al di fuori dell’universo quantistico, qualcosa di simile accade nel mondo del Venture Capital: soprattutto in fase Seed, quando si analizza un’opportunità questa è ancora del tutto indeterminata e possono essere intraprese molte direzioni.

Per misurare la bontà dell’idea, si incontra il team, si consulta la documentazione, si fanno ricerche su mercato, si valuta il potenziale tecnologico e di business. E nel confronto con il team spesso gli investitori iniziano a congetturare sui possibili sviluppi e gli imprenditori iniziano ad acconsentire alle proiezioni messe sul tavolo.

Quanto di ciò che viene discusso appartiene all’idea originale? Anche se l’imprenditore – a caccia di capitali – acconsente, in fase di discussione, alle varie proposte, quanto si può essere certi che le ipotesi diventino punti chiave del piano di sviluppo di business se mancano nell’idea originale, se non sono parte della convinzione del team imprenditoriale?

Misurare è necessario, ma misurare interferisce irrimediabilmente con il risultato. Per gli investitori rimane aperta la questione: come considerare – dopo le varie analisi – le opportunità nella loro forma originaria? Come distinguere ciò che si è stato in grado di trarre dalla mente dei founder – che quindi non ha subito interferenza – da ciò che invece è nato in fase di discussione, ma non verrà realizzato?

Un suggerimento l’ho trovato in questi giorni tra le pagine “Angel” di Jason Calacanis: “big ears, small mouth“. Interferire è inevitabile, ma probabilmente la chiave è farlo il meno possibile.